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giovedì 31 marzo 2011

nucleare

Carlo Rubbia suggerisce a Umberto Veronesi: "Vada...a Fukushima Daiichi"



pubblicato: mercoledì 30 marzo 2011 da Marina sul sito Ecoblog 


Ieri Carlo Rubbia, Nobel per la fisica e sostenitore di nucleare al torio, ha presentato il progetto Icarus il cacciatore di materia oscura, nei laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Infn.


Ebbene, nell’occasione ha anche rivolto un invito a Umberto Veronesi, presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare (attualmente una scatola vuota) e sostenitore del ritorno delle centrali nucleari in Italia:


Suggerirei a Veronesi di fare una visita in Giappone per vedere di persona cosa sta accadendo. E’ importante che la gente capisca l’importanza di quanto è avvenuto a Fukushima Daiichi. E’ un fenomeno che va capito e penso che il modo migliore sia rendersi conto direttamente dell’accaduto. Le notizie che riceviamo dal Giappone sono incomplete. Stiamo vivendo una situazione di incertezza che avrà conseguenze enormi, con persone allontanate dalle loro case e problemi con il cibo. C’è qualcosa che non ha funzionato e mi sembra che questi problemi debbano avere spiegazioni chiare e precise.

 
Il prof. Veronesi ha replicato e ha dichiarato:


Il suggerimento di Rubbia mi fa piacere. Era nei miei programmi una visita a Fukushima per un’ispezione accurata delle centrali assieme a un’equipe di altri esperti. E’ fondamentale capire le cause dell’incidente e valutarne con lucidità le conseguenze in termini di salute delle persone e salvaguardia dell’ambiente. L’incertezza non ci aiuta a prendere le decisioni migliori per il futuro.


Umberto Veronesi è nato nel 1925, ha cioè quasi 86 anni. Non so a quale futuro si riferisca



mercoledì 16 marzo 2011

Cortisone naturale


http://ecogreentips.org/2011/03/16/greentips-consigli-verdi-il-cortisone-naturale/


Un eczema è per definizione una reazione dermica infiammatoria (dermatite) pruriginosa e non contagiosa. Il termine deriva dal greco ἔκζεμα: gonfiarsi. La patologia ha una patogenesi a carattere immunitario-irritativo. (Fonte wikipedia).


GLi eczemi colpiscono almeno il 30% della popolazione e la maggior parte delle infiammazioni da eczema hanno una causa genetica o acquisita e vengono trattate solo topicamente, non essendoci altre cure efficaci. Di solito il medico curante consiglia di applicare delle creme cortisoniche per uso topico. Uno degli effetti del cortisone sull’organismo, potenzialmente dannoso per certi aspetti, è di deprimere il sistema immunitario; ciò spiegherebbe l’evidente correlazione tra uno stress elevato e numerose malattie (Fonte wikipedia). Per questo è fondamentale che il cortisone venga usato solo dopo il consiglio del medico e solo per periodi limitati nel tempo.
Quello che tutti non sanno è che esiste un modo naturale per ottenere effetti simili. Il cardiospermum halicacabum è una pianta della famiglia delle Saponiere (cioè, i suoi frutti, se messi in acqua, producono schiuma) e produce piccoli fiori banchi. I semi, della grossezza dei grani di pepe dal colore marrone scuro, hanno un interno bianco chiamato cardiospermum; l’appellativo halicacabum è iunvece riferito alla forma dei frutti e deriva dal greco e significabarile di sale.
Si è dimostrato che l’estratto della pianta ha un’azione antinfiammatoria, antiallergica e allieva il prurito; riduce i mediatori infiammatori cutanei, inibendo la liberazione di TNF-alfa e di ossido nitrico da parte di macrofagi e di cellule mononucleate umane dopo una stimolazione pro-infiammatoria. L’effetto, come detto, è simile a quello cortisonico, però senza i potenziali effetti collaterali del cortisone.

Gli effetti cortisonici di questa pianta furono scoperti negli anni ’70 del secolo scorso dal dottor Schwabe, in Africa Centrale. Dopo averne studiato gli effetti e le modalità di impego, furono eseguiti 140 studi medici in diversi Paesi (Germania, Austria, Belgio, Spagna e Olanda). I trials coinvolsero 883 persone, di età comprese tra 1 e 91 anni, a cui si applicarono le due preparazioni più comuni a base di cariospermum halicacabum (una normale e una più grassa, contenente lanolina,per le pelli più sensibili). Dopo quattro settimane di studi, i pazienti che si erano sottoposti alla cura mostravano netti segnid i miglioramento e addirittura 4 su 5 erano guariti. Gli ottimi risultati non erano visibili solo a livello topico, ma anche i sintomi più acuti o cronici presentavano una evidente guarigione in più dell’80% dei casi. Gli eccellenti risultati hanno dato il via alla commercializzazione del preparato, con il nome di Halicar.

Le piante ci offrono molto spesso delle valide alternative per curare i sintomi più evidenti di lievi disturbi. E allora perchè non provarci, senza continuare ad avvelenare il nostro corpo (e il nostro Ambiente) con preparazioni di origine chimica?

Un eczema è per definizione una reazione dermica infiammatoria (dermatite) pruriginosa e non contagiosa. Il termine deriva dal greco ἔκζεμα: gonfiarsi. La patologia ha una patogenesi a carattere immunitario-irritativo. (Fonte wikipedia).


 GLi eczemi colpiscono almeno il 30% della popolazione e la maggior parte delle infiammazioni da eczema hanno una causa genetica o acquisita e vengono trattate solo topicamente, non essendoci altre cure efficaci. Di solito il medico curante consiglia di applicare delle creme cortisoniche per uso topico. Uno degli effetti del cortisone sull’organismo, potenzialmente dannoso per certi aspetti, è di deprimere il sistema immunitario; ciò spiegherebbe l’evidente correlazione tra uno stress elevato e numerose malattie (Fonte wikipedia). Per questo è fondamentale che il cortisone venga usato solo dopo il consiglio del medico e solo per periodi limitati nel tempo.

Quello che tutti non sanno è che esiste un modo naturale per ottenere effetti simili. Il cardiospermum halicacabum è una pianta della famiglia delle Saponiere (cioè, i suoi frutti, se messi in acqua, producono schiuma) e produce piccoli fiori banchi. I semi, della grossezza dei grani di pepe dal colore marrone scuro, hanno un interno bianco chiamato cardiospermum; l’appellativo halicacabum è iunvece riferito alla forma dei frutti e deriva dal greco e significabarile di sale.

Si è dimostrato che l’estratto della pianta ha un’azione antinfiammatoria, antiallergica e allieva il prurito; riduce i mediatori infiammatori cutanei, inibendo la liberazione di TNF-alfa e di ossido nitrico da parte di macrofagi e di cellule mononucleate umane dopo una stimolazione pro-infiammatoria. L’effetto, come detto, è simile a quello cortisonico, però senza i potenziali effetti collaterali del cortisone.

Gli effetti cortisonici di questa pianta furono scoperti negli anni ’70 del secolo scorso dal dottor Schwabe, in Africa Centrale. Dopo averne studiato gli effetti e le modalità di impego, furono eseguiti 140 studi medici in diversi Paesi (Germania, Austria, Belgio, Spagna e Olanda). I trials coinvolsero 883 persone, di età comprese tra 1 e 91 anni, a cui si applicarono le due preparazioni più comuni a base di cariospermum halicacabum (una normale e una più grassa, contenente lanolina,per le pelli più sensibili). Dopo quattro settimane di studi, i pazienti che si erano sottoposti alla cura mostravano netti segnid i miglioramento e addirittura 4 su 5 erano guariti. Gli ottimi risultati non erano visibili solo a livello topico, ma anche i sintomi più acuti o cronici presentavano una evidente guarigione in più dell’80% dei casi. Gli eccellenti risultati hanno dato il via alla commercializzazione del preparato, con il nome di Halicar.

Le piante ci offrono molto spesso delle valide alternative per curare i sintomi più evidenti di lievi disturbi. E allora perchè non provarci, senza continuare ad avvelenare il nostro corpo (e il nostro Ambiente) con preparazioni di origine chimica?

Mi dispiace di non essere riuscita ad inserire le foto che illustravano quanto descritto, e mi scuso per la mia ignoranza telematica.



martedì 15 marzo 2011

Bambini vegetariani



Dal sito Promiseland
I bambini vegetariani si ammalano meno degli altri

È vero che per la crescita è indispensabile mangiare carne?

Gli anziani delle generazioni nate negli anni ’20 e ’30, memori dei tempi in cui anche mangiare un uovo era un privilegio, vorrebbero che sul piatto dei propri nipoti ci fosse tutti i giorni una fettina.

I loro figli, cresciuti nell’abbondanza, sono molto più propensi a fare dei distinguo e sono sempre più sospettosi nei confronti della carne, che ormai da tempo viene collocata nella parte più stretta della “piramide alimentare”, quella del minor consumo necessario.

Molti di loro – 7 milioni, pari al 12 per cento dell’intera popolazione – sono vegetariani, cioè non mangiano carne di alcun tipo. Di questi, un decimo è vegano, ovvero non mangia alcun cibo di origine animale, come latte, formaggi e uova.

Le motivazioni alla base della scelta vegetariana sono le più varie. Le principali sono quella etica (è crudele allevare animali in condizioni di estrema sofferenza); quella igienica (astenersi dalla carne riduce il rischio di diverse malattie croniche) e quella ambientale (a parità di calorie, alimentarsi con carne comporta un consumo di risorse naturali molto maggiore). Per alcuni c’è anche la motivazione religiosa.

Per quanto riguarda i bambini, capita di frequente che i genitori vegetariani impongano loro la medesima dieta. Ma uno studio condotto dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (Ssnv) ha dimostrato che una dieta alimentare di tipo vegetariano non risulta dannosa per i bambini, purché ben pianificata da pediatri esperti.

Nello studio erano stati coinvolti 95 bambini tra il primo e il secondo anno di vita, nutriti con un regime alimentare esclusivamente vegetariano e, per il 10 per cento di loro, vegano. Tale regime alimentare non era però gestito da un pediatra. Ciò nonostante, tutti i bambini vegetariani osservati presentavano una crescita normale, salvo pochi casi di alterazioni del ferro e della vitamina B12, “in linea comunque col tipo di alimentazione comune in Italia”, secondo il presidente della Ssnv, Leonardo Pinelli, che ha pure aggiunto:

”In precedenti studi, si è visto addirittura che, seguendo un menù vegetariano, i bambini si ammalavano meno all’asilo: i bimbi vegetariani hanno difese immunitarie migliori rispetto agli onnivori, i quali seguono un’alimentazione che favorisce una risposta infiammatoria più forte”.

La conclusione del pediatra è che “anche in età pediatrica, una dieta alimentare di tipo vegetariano non fa male. Dunque è necessario che i pediatri di famiglia non solo non ostacolino la scelta vegetariana da parte dei genitori, ma raggiungano con il tempo un livello di formazione tale da poter supportare le famiglie, senza costringerle a un pericoloso fai da te”.

sabato 12 marzo 2011

Buste di plastica

Oggi in fila al supermercato ho fatto un sondaggio personale su quante persone avessero portato con sè la propria sporta, onde evitare di acquistare buste di platica.
Eravamo tantissimi alle casse, nella mia fila davani a me erano otto persone, e le altre casse non erano da meno.
Ebbene, nella mia fila eravamo solo in tre ad avere la propria sporta, nelle altre il conteggio non era da meno.
Non c'è niente da fare, è ancora difficile accettare di non prendere la busta che ti offre (a pagamento) il negoziante. E' troppo difficile forse ricordarsi di portare una piccola borsa nella propria borsetta? O è solo questione di pigrizia? Perso che la risposta sia più appropriata alla seconda domanda.
Comunque anche i commercianti non fanno niente per evitare l'uso della borsa di plastica, forse perchè dalla vendita dello shiopperbag hanno un piccolo introito, per cui è solo una questione di bussiness.
Eppure ci sono tantissime pubblicazioni che evidenziano quanto sia inqinante la plastica, danneggiando l'ambiente in cui viviamo,e quindi creando conseguentemente danni anche alla nostra salute.