Comunque a parte il preambolo, voglio qui trasmettere un messaggio inviatomi dal sito Ecoblog, veramente interessante, anche perche' in Italia vogliono reinserire il nucleare.
Chernobyl, dopo 25 anni dall'incidente collassa la biodiversità
pubblicato: martedì 03 agosto 2010 da MarinaL’incidente di Chernobyl, anche dopo 25 anni, torna a far parlare di sé. La fauna nella zona dove si è verificata la terribile esplosione nucleare è ancora sofferente e la vita stenta a riprendere. Questi i crudi risultati della ricerca Efficiency of bio-indicators for low-level radiation under field conditions condotta per quattro anni da Timothy Mousseau dell’Università della Carolina del Sud e Anders Møller dell’Università di Parigi-Sud, Francia e pubblicata su Ecological Indicators.
I due scienziati hanno catalogato e studiato gli animali presenti nella zona misurando la radioattività della fauna selvatica. Spiegano gli scienziati:
La verità è che gli effetti nocivi della contaminazione radioattiva sono talmente grandi da risultare schiaccianti. Gli effetti sono particolarmente evidenti negli uccelli. Gli uccelli offrono la miglior “misura quantitativa” di questo impatto” e il censimento delle specie animali in quest’area, effettuato per più di tre anni, ha prodotto notevoli prove che dimostrano come la radioattività abbia un “impatto significativo” sulla diminuzione della biodiversità.Smentisce Mousseau, perciò, la propaganda degli scienziati ucraini, che vuole che la zona stia diventando un paradiso per la flora te la fauna selvatica a causa della mancanza della presenza umana. Sotto accusa il documentario Chernobyl a natural history , in cui è mostrata una ripresa florida della vita nella zona colpita dalle radiazioni. Ma spiega Mousseau:
Queste dichiarazioni sono “puramente aneddotiche”. Questo è il primo documento che fornisce dati rigorosi e quantitativi sul fatto che la vita dei mammiferi della zona chiusa è significativamente influenzata dalla presenza della contaminazione radioattiva. In ogni caso, non penso che sia una cattiva idea definire questa zona “un rifugio per la fauna selvatica”, se questo venisse però utilizzato come “laboratorio naturale”, in cui fosse possibile studiare le conseguenze a lungo termine di questo tipo di incidente. Se la società vuole sempre saperne di più sulle conseguenze a lungo termine delle grosse catastrofi ambientali – e Chernobyl è solo una delle tante – è importante che tutti noi (ricercatori) prendiamo seriamente le nostre responsabilità.
Nessun commento:
Posta un commento
sono accettati commenti
grazie a tutti