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venerdì 25 ottobre 2013

Nadine Stair

Sono stata al congresso dell'Auser, e lì in bella mostra c'era uno scritto attribuito a Nadine Stair, molto profondo e significativo


Se dovessi ricominciare da capo, viaggerei con meno
bagagli, con meno peso rispetto a un tempo.
Se dovessi rivivere la mia vita camminerei scalza
in primavera e starei così
fino all'autunno. Andrei a più feste da ballo, andrei
molto di più sulla giostra, e  darei inizio a più girotondi
 , e saluterei molta più gente e raccoglierei più fiori
e danzerei più spesso.  Coglierei più margherite, vivrei di più ogni singolo istante.
 
Siccome sono curiosa come i gatti sono andata ad informarmi su internet, e qui sembra che lo scritto non sia proprio suo , ma di un umorista americano Don Herold, e ricopio tutto da "If I had my life to live over"
Istanti

  Se potessi vivere nuovamente la mia vita
nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere tanto perfetto,
mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto lo sono stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e proficuamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia.


Ma se potessi tornare indietro cercherei
di avere soltanto buoni momenti.
Che se non lo sapete, di quello è fatta la vita,
solo di momenti; non ti perdere l'oggi.

Io ero uno di quelli che non

andava mai da nessuna parte senza un termometro,
una borsa d'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
contemplerei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.


Comunque evidentemente entrambi, in eta' avanzata,  hanno fatto un bilancio della loro vita e, a quanto pare, non ne erano soddisfatti.
 

 

giovedì 10 ottobre 2013

La tragedia del Vajont

Ieri sono stati celebrati i 50 anni dalla tragedia del Vajont, un disastro umano avvento per colpa dell'avidità e della presunzione di tecnici, che tra l'altro non hanno neppre pagato per tutto questo. Da "Ecoblog" ho estrapolato questo piccolo ma significativo brano di Mauro Corona.


Vajont 1963-2013 «... il boato di un mare che piombava su Longarone»

 
Cinquant’anni dopo il disastro evitabile del Vajont del 9 ottobre 1963 , ricordiamo le quasi duemila vittime con le parole di Mauro Corona.

«Un giorno il monte Toc si svegliò di soprassalto perchè l’acqua della diga lo aveva spintonato malamente. Si accorse con stupore che era diventato un poì più piccolo. Era scivolato di qualche metro verso il basso. Allora preoccupato chiamò il Borgà, il monte amico suo che gli stà di fronte e gli disse:

“Senti, qui l’acqua mi sta togliendo i piedi e quella massa di presuntuosi tecnici, ingegneri e geologi non si accorgono di niente. Sono sicuro che sto per cadere in quel naledetto lago che hanno costruito e non so come avvertirli. Ho persino inclinato gli alberi verso terra in modo che si notino i miei movimenti, ma loro, ottusi come sono, non se ne rendono conto. Per favore, aiutami, mettili in allarme, visto che a me non danno retta.”

Il Borgà, che è molto più vecchio del Toc, e quindi più saggio, rispose con tristezza:

“Io non posso farci niente. Quella gente è insensibile e non capisce. Sono solo degli aridi tecnici che non sanno interpretare i nostri messaggi: quelli delle piante, dell’acqua, dei rumori. Sono figli della presunzione, perciò sviluppano e mettono in pratica una scienza che va contro natura… tu sai benissimo che cambiando l’andamento naturale delle cose prima o poi si paga.”

“Ma c’è la gente là sotto, nei paesi, e se io salto giù di colpo enll’acqua, questa, che non mi può sopportare, s’arrabbia e allora scapperà in massa giù per la valle uccidendoli tutti” …

Verso sera scese il vento nella valle … alle ventidue e quarantacinque il Toc stremato s’arrese e precipitò nell’invaso. Una gobba immensa sollevò la luce della luna dlla superficie del lago e la scagliò verso il cielo.

Poi il bagliore si spense nel boato di un mare che piombava su Longarone. E in quel momento anche Erto, avviato a diventare una cittadina, sprofondò. E non rinacue mai più.»

Mauro Corona, Il volo della Martora, Torino 1997 pp 168-170

 
 

 
 

martedì 8 ottobre 2013

Nonni su internet

In questo mondo completamente informatizzato, i nonni talvolta sono esclusi. Eppure è diventato quasi indispensabile saper usare il computer, perchè ora le banche, per farti risparmiare, chiedono l'utilizzo di inernet. E che ne pensate dell'INPS che non manda più i modelli CUD perchè si possono estrapolare comodamente da casa? E così le persone che non sanno usare il computer devono rivolgersi o alle strutture pubbliche (i CAAF o gli uffici postali) pagando qualcosa, oppure i più ingenui vanno dai commercialisti e spendono qualcosa di più. Comunque sempre a pagamento.
Allora cerchiamo di difenderci, ed i più fortunati di difendere i meno fortunati. E così si possono fare i corsi di computer, più o meno costosi. Ma non tutti hanno le possibilità economiche.
Per ovviare a tutto questo ed agevolare le persone anziane qui a Cerveteri   come Auser siamo stati contattati dall'Istituto Comprensivo di Marina di Cerveteri e ben contenti abbiamo aderito all'iniziativa (tra l'altro esiste un accordo tra l'Auser e la Fondazione Mondo Digitale in tal senso) e così abbiamo già più di 30 persone che si sono prenotate. Si tratta di partecipare a corsi di 15 lezioni, tenute da due professori, e ogni persona anziana avrà il supporto di un tutor, che sarà un ragazzo della scuola media.
Il progetto, oltre ad insegnare l'uso del compter, serve così anche a far avvicinare culturalmente i ragazzi alle persone anziane.
Oggi c'è stata la presentazione del corso, con l'utilizzo del compter per creare l'indirizzo mail, e con l'occasione tutti i partecipanti hanno compilato il questionario per apportare eventuali modifiche alla parte seconda della costituzione.
Che dire? C'è stato un entusiasmo generale sia dei docenti, del Dirigente scolastico che di tutti i partecipanti, sia nonni che ragazzi. Le foto non sono il massimo però rendono l'idea. Alcune erano troppo mosse e non le ho potute mettere.
A presto partirà il corso.