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giovedì 21 novembre 2013

contabilizzazione

Non lo avrei mai creduto qualche tempo fa, ma oggi il mio blog ha superato i 15.000 visitatori. E' veramente incredibile, e poi senza alcuna pubblicità. Sono felicissima!!!!!!!!!!!!!

venerdì 8 novembre 2013

nuvole








  In piedi, davanti alla finestra, Carla era assorta nei suoi pensieri.

Sentì improvvisamente un prurito nelle sue gambe, come un formicolio, che si faceva sempre più pressante.

Avvertì quasi subito il desiderio di sollevare i piedi da terra, ma pensò che sarebbe potuta cadere nel vuoto.

Sempre più forte la sensazione , ed ora pure le braccia cercavano di muoversi.

Non riuscendo a fare altrimenti, assecondò gli stimoli e…………………………miracolo!!!!!!!! Si trovò fuori dalla finestra e VOLAVA!

Incominciò con piccoli movimenti dei piedi, delle gambe e delle braccia, poi sincronizzò i movimenti per permettere un buon assetto di volo. Provò allora a muovere a ritmo le braccia, imitando il volo degli uccelli che sempre ammirava.

E allora si librò sempre più in alto.

Il mondo si rimpiccioliva là sotto, per quanto riusciva a vedere perfettamente ancora tutto.

Certo, pensò, non mi posso alzare troppo, altrimenti l’aria si farebbe più rarefatta e i miei polmoni e il mio cuore non lo sopporterebbero.

Improvvisamente, di fronte a lei, si parò una nuvola di quelle tutte bianche e soffoci, che quando si va in aereo sembrano tutte un immenso pacco di cotone.

“Sembra panna!” esclamò.

Si avvicinò e  si accomodò sul bordo. Come era morbida. Quasi una poltrona di quelle che ci sprofondi dentro.

“Quasi quasi provo ad assaggiarla” pensò ancora.  E con coraggio ne staccò un pezzettino e se lo mise in bocca.

“PANNA, LO STESSO SAPORE DELLA PANNA!!!!!”

Ne prese un altro pezzetto, ma la nuvola parve ribellarsi, e si accartocciò intorno a lei.

“Hei, soffoco, scherzavo, non ti tocco più”

Subito la nuvola si ridistese e quasi parve respirare di sollievo.

Allora Carla riprese a vagabondare nel cielo, che si stava riempiendo di nuvole,

Certe erano grigie, e si posizionavano in modo da apparire come forme vere. Una sembrava un cane peloso, di quelli che hanno pure gli occhi coperti dal pelo per cui non si riconosce dove siano veramente. Una aveva assunto addirittura l’aspetto dell’Inghilterra, dove si poteva perfettamente individuare la Scozia, e la Cornovaglia.

Era uno spettacolo fantastico, che lei da terra non aveva mai notato, perché non si era mai soffermata ad osservare il cielo.

Ma una era meravigliosa. Il sole stava tramontando e la illuminava in maniera particolare per cui il suo colore era tra il grigio ed il rosa, e poi un raggio si era infiltrato dentro e la faceva risplendere come se avesse dell’oro all’interno.

“Quasi quasi vado a provare com’è” pensò Carla.

E si avvicinò piano piano per non creare problemi.

Sembrava quasi un gelato variegato alla fragola, con spruzzate di porporina.

“Forse anche questa sarà dolce e gradevole di sapore, devo stare attenta a non farle male, altrimenti si ribella come quell’altra” pensò.

Con la mano, delicatamente ne staccò un pezzettino e se lo mise in bocca.

“E si, ha proprio il sapore del gelato variegato alla fragola!”

Non fece in tempo a pensarlo, e figurarsi se a dirlo, che subito anche questa nuvole, come per ribellarsi, la accartocciò tutta, quasi soffocandola.

“Aiuto, aiuto” cercò di dire Carla, ma la stretta era talmente forte che non riusciva a liberarsi.

“Devo trovare una soluzione” pensò allora Carla.

E piano piano incominciò a toccare la nuvola quasi come a farle il solletico.

E subito quella incominciò a fare dei versi strani, quasi fosse una risatina soffocata, e incominciò ad allentare la presa, ma ancora non troppo.

Carla allora continuò a toccarla, e il suono prodotto dalla nuvola si faceva sempre più forte ed allentò la presa.

Ma lo fece così violentemente che Carla precipitò, precipitò, precipitò sempre più velocemente e…………………Paff cadde dal letto.

Aprì gli occhi.

“E’ stato solo un sogno” pensò “menomale che sono a casa, però era bellissimo”.

In quel momento un suono la fece sobbalzare.

Un tuono!!!!!!!!!

Andò alla finestra e vide un cielo tutto coperto di nuvole, stava tuonando, ma sotto a tutte c’era la nuvola che lei aveva visto nel sogno, quella rosa e dorata, che aveva assunto un aspetto di una faccia sorridente.

Aveva forse veramente fatto il solletico alla nuvola?
" Guarderò sempre il cielo d'ora in poi".

 

 

una poesia di Alberinversi


 

Penso che non vedrò mai

una poesia bella come un albero.

Un albero la cui bocca avida è premuta

sul petto fluido e dolce della terra;

un albero che guarda Dio tutto il giorno,

e alza le braccia di foglie per pregare;

un albero che può d’estate portare

un nido di pettirossi nella chioma;

sul cui grembo la neve si è posata

che vive in intimità con la pioggia.

Le poesie sono fatte da sciocchi come me,

ma solo Dio può fare un albero.
 
 
(Alfred Joyce Kilmer, da Trees and Other Poems, 1914, traduzione di Anna Maria Robustelli

E' troppo bella, tra tutte quelle recitate, tutte meravigliose) questa mi pare la più bella.
 

venerdì 25 ottobre 2013

Nadine Stair

Sono stata al congresso dell'Auser, e lì in bella mostra c'era uno scritto attribuito a Nadine Stair, molto profondo e significativo


Se dovessi ricominciare da capo, viaggerei con meno
bagagli, con meno peso rispetto a un tempo.
Se dovessi rivivere la mia vita camminerei scalza
in primavera e starei così
fino all'autunno. Andrei a più feste da ballo, andrei
molto di più sulla giostra, e  darei inizio a più girotondi
 , e saluterei molta più gente e raccoglierei più fiori
e danzerei più spesso.  Coglierei più margherite, vivrei di più ogni singolo istante.
 
Siccome sono curiosa come i gatti sono andata ad informarmi su internet, e qui sembra che lo scritto non sia proprio suo , ma di un umorista americano Don Herold, e ricopio tutto da "If I had my life to live over"
Istanti

  Se potessi vivere nuovamente la mia vita
nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere tanto perfetto,
mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto lo sono stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e proficuamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia.


Ma se potessi tornare indietro cercherei
di avere soltanto buoni momenti.
Che se non lo sapete, di quello è fatta la vita,
solo di momenti; non ti perdere l'oggi.

Io ero uno di quelli che non

andava mai da nessuna parte senza un termometro,
una borsa d'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
contemplerei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.


Comunque evidentemente entrambi, in eta' avanzata,  hanno fatto un bilancio della loro vita e, a quanto pare, non ne erano soddisfatti.
 

 

giovedì 10 ottobre 2013

La tragedia del Vajont

Ieri sono stati celebrati i 50 anni dalla tragedia del Vajont, un disastro umano avvento per colpa dell'avidità e della presunzione di tecnici, che tra l'altro non hanno neppre pagato per tutto questo. Da "Ecoblog" ho estrapolato questo piccolo ma significativo brano di Mauro Corona.


Vajont 1963-2013 «... il boato di un mare che piombava su Longarone»

 
Cinquant’anni dopo il disastro evitabile del Vajont del 9 ottobre 1963 , ricordiamo le quasi duemila vittime con le parole di Mauro Corona.

«Un giorno il monte Toc si svegliò di soprassalto perchè l’acqua della diga lo aveva spintonato malamente. Si accorse con stupore che era diventato un poì più piccolo. Era scivolato di qualche metro verso il basso. Allora preoccupato chiamò il Borgà, il monte amico suo che gli stà di fronte e gli disse:

“Senti, qui l’acqua mi sta togliendo i piedi e quella massa di presuntuosi tecnici, ingegneri e geologi non si accorgono di niente. Sono sicuro che sto per cadere in quel naledetto lago che hanno costruito e non so come avvertirli. Ho persino inclinato gli alberi verso terra in modo che si notino i miei movimenti, ma loro, ottusi come sono, non se ne rendono conto. Per favore, aiutami, mettili in allarme, visto che a me non danno retta.”

Il Borgà, che è molto più vecchio del Toc, e quindi più saggio, rispose con tristezza:

“Io non posso farci niente. Quella gente è insensibile e non capisce. Sono solo degli aridi tecnici che non sanno interpretare i nostri messaggi: quelli delle piante, dell’acqua, dei rumori. Sono figli della presunzione, perciò sviluppano e mettono in pratica una scienza che va contro natura… tu sai benissimo che cambiando l’andamento naturale delle cose prima o poi si paga.”

“Ma c’è la gente là sotto, nei paesi, e se io salto giù di colpo enll’acqua, questa, che non mi può sopportare, s’arrabbia e allora scapperà in massa giù per la valle uccidendoli tutti” …

Verso sera scese il vento nella valle … alle ventidue e quarantacinque il Toc stremato s’arrese e precipitò nell’invaso. Una gobba immensa sollevò la luce della luna dlla superficie del lago e la scagliò verso il cielo.

Poi il bagliore si spense nel boato di un mare che piombava su Longarone. E in quel momento anche Erto, avviato a diventare una cittadina, sprofondò. E non rinacue mai più.»

Mauro Corona, Il volo della Martora, Torino 1997 pp 168-170

 
 

 
 

martedì 8 ottobre 2013

Nonni su internet

In questo mondo completamente informatizzato, i nonni talvolta sono esclusi. Eppure è diventato quasi indispensabile saper usare il computer, perchè ora le banche, per farti risparmiare, chiedono l'utilizzo di inernet. E che ne pensate dell'INPS che non manda più i modelli CUD perchè si possono estrapolare comodamente da casa? E così le persone che non sanno usare il computer devono rivolgersi o alle strutture pubbliche (i CAAF o gli uffici postali) pagando qualcosa, oppure i più ingenui vanno dai commercialisti e spendono qualcosa di più. Comunque sempre a pagamento.
Allora cerchiamo di difenderci, ed i più fortunati di difendere i meno fortunati. E così si possono fare i corsi di computer, più o meno costosi. Ma non tutti hanno le possibilità economiche.
Per ovviare a tutto questo ed agevolare le persone anziane qui a Cerveteri   come Auser siamo stati contattati dall'Istituto Comprensivo di Marina di Cerveteri e ben contenti abbiamo aderito all'iniziativa (tra l'altro esiste un accordo tra l'Auser e la Fondazione Mondo Digitale in tal senso) e così abbiamo già più di 30 persone che si sono prenotate. Si tratta di partecipare a corsi di 15 lezioni, tenute da due professori, e ogni persona anziana avrà il supporto di un tutor, che sarà un ragazzo della scuola media.
Il progetto, oltre ad insegnare l'uso del compter, serve così anche a far avvicinare culturalmente i ragazzi alle persone anziane.
Oggi c'è stata la presentazione del corso, con l'utilizzo del compter per creare l'indirizzo mail, e con l'occasione tutti i partecipanti hanno compilato il questionario per apportare eventuali modifiche alla parte seconda della costituzione.
Che dire? C'è stato un entusiasmo generale sia dei docenti, del Dirigente scolastico che di tutti i partecipanti, sia nonni che ragazzi. Le foto non sono il massimo però rendono l'idea. Alcune erano troppo mosse e non le ho potute mettere.
A presto partirà il corso.
 



 

mercoledì 25 settembre 2013

Alberinversi

Rieccomi finalmentte. Con l'altra associazione, per la quale dò parecchio del mio tempo, essendo rivolta alle persone anziane che potrebbero cadere in depressione per la solitudine. E allora organizziamo tantissime cose e rendiamo attivi quelli che vogliono partecipare. E' l'associazione Auser, e la sede a Cerveteri è una cellula di quella di Civitavecchia.
Ora per sabato prossimo, in occasione della giornata europea del patrimonio, e per il progetto "100thousand poets for change 2013" siamo stati coinvolti nell'organizzazione, dato il nostro successo ottenuto per la giornata degli aquiloni (che si ripeterà sempre il 25 Aprile il prossimo anno), della manifestazione  "Come giacinti" passeggiata naturalistica-poetica nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri.
Si tratta di un percorso nella necropoli, accompagnati da uno storico degli alberi, che ci illustrerà alcuni esemplari secolari esistenti, con 9 tappe, e ad ogni tappa sarà declamata una poesia, alcune dentro i tumuli, altre all'aperto. Ci sarà anche un piccolo rinfresco  per creare un momento di inervallo.
La cosa è piacevolissima e spero proprio che ci sia tantissima partecipazione, a parte alcune personalità politiche che sono state invitate e ai vari nostri amici.




venerdì 19 luglio 2013

scuse

Certo in questi ultimi tempi non ho scritto niente, non perchè non avevo da scrivere, ma perchè sono veramente impegnata con l'attività sociale e di solidarietà. Il mio tempo non vorrei sprecarlo e poi quando si fa volontariato per fini sociali, ritorna un benessere spirituale, che in fin dei conti si riflette anche in n benessere fisico. Sebbene non sia più una giovincella, sono riuscita a distribuire bene le mie forze e spero che contini così. Ho trascinato con me altre persone, tutte di una certa età, e la sensazione è la stessa: sono tutti felici di rendersi utili e ne risentono i benefici, sia morali che fisici.
Posterò presto qualche altra ricetta sul sapone, che è sempre la mia passione. Devo rifare infatti il sapone per la lavatrice, e quando sarà pronto lo fotograferò e posterò la ricetta.

sabato 27 aprile 2013

Riutilizzo di un ombrello rotto

Ecco a voi la mia nuova borsa per la spesa, o per qualsiasi altro uso, fatta con il tessuto di un ombrello rotto. Ho smontato tutti i tringoli, e poi li ho cuciti insieme ma mettendoli uno in un verso, uno in un altro. Ho lasciato due spicchi per fare le maniglie, ed ho utilizzato l'immagine di un gatto che stava in un altro ombrello. Ora devo mettere solo un cordoncino dentro per chiuderla.

Una festa magnifica

Il 25 Aprile si celebra in tutta Italia la festa della liberazione. Qui a Cerveteri abbiamo fatto aqnche una cosa diversa.
Nella mattinata abbiamo avuto la cerimonia istituzionale, con la messa, e la celebrazione ufficiale al monumento ai caduti, con la partecipazione anche di qualche partigiano.
Poi tutti al mare a festeggiare con gli aquiloni.
L'aquilone, infatti, è il simbolo della libertà, e quindi il sindaco, con la collaborazione dell'Auser (un associazione di cui io sono parte attiva) e il Centro Polivalente di Cerenova, ha organizzato la festa degli aquiloni.
C'erano una decina di aquilonisti, con i loro manifici aquiloni; e c'eravamo noi nonne che abbiamo fatto laboratorio per i bambini, insegnando loro come farli.
La festa doveva iniziare alle 12 e protrarsi per tutto iil pomeriggio, ma già verso le dieci e mezzo sono venuti i primi bambini. Noi abbiamo provato a farli aspettare, ma premevano talmente che alla fine ci siamo commosse e siamo partite con i laboratori.
Verso le 12 il caos, una valanga di bambini, tutti che volevano fare il laboratorio.
Avevamo a disposizione una decina di tavolini e in ognuno c'era una di noi con i bambini. Si sono divertiti tutti un mondo a colorarli con i disegni personali.
Poi sono andati a farli volare. E qui un piccolo problema, non c'era assolutamente vento.
Venivno da noi delusi peerchè non volavano, e poi alcuni ci riuscivano facendo corse sulla sabbia.
Qualche bambino è andato via, ma moltissimi sono rimasti pure il pomeriggio. Menomale perchè verso le cinque finalmente un poco di vento, ma sufficiente per far volare sia quelli degli aquilonisti, che quelli dei bambini. In un attimo il cielo si è riempito di aquiloni, da una parte i bambini, dall'altra gli aquilonisti.
La festa è durata fino alle sette, tutti felici ed entusiasti per la bellissima giornata.Forse si ripeterà il prossimo anno.






 

mercoledì 27 marzo 2013

nuova scuola di sapone

Ancora una volta insegnerò a fare il sapone. La lezione ci sarà il prossimo 6 Aprile a casa della nostra Presidente, e ci sarà un pranzo autogestito, cioè ognuno porterà qualcosa di suo. Io insegnerò a fare il sapone con la soda caustica, e penso che come liquido userò l'infuso di lavanda, così viene un sapone più profumato. Ho già comprato l'olio di cocco, così viene anche un sapone più schiumoso, cosa che piace di più a tutti.e ci fosse qualcuno interessato mi può contattare via mail a crosto1@alice.it.
A presto a tutti e buona Pasqua
Giulia

sabato 12 gennaio 2013

PROBLEMI DI IMPOSTAZIONE

Sono tre giorni che mi sto impazzendo con il blog, perchè mi si sono cancellati parecchi dati e, sebbene lo reimposti come era, non si riesce a farli vedere. La cosa mi dispiace eramente perchè per chi volesse leggere gli articoli vecchi o non si vedono, o cambia completamente la diaposizione, da quella da me indicata nel leyout. Ho contattato il centro assistenza, sono ben tre mail, ma come se fosse parlare al vento. Per ora lo imposto con un altro modello solo per far leggere tutto il blog, poi vedrò di capire  qualcosa con gli amici esperti. MI scuso vivamente.