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venerdì 8 novembre 2013

nuvole








  In piedi, davanti alla finestra, Carla era assorta nei suoi pensieri.

Sentì improvvisamente un prurito nelle sue gambe, come un formicolio, che si faceva sempre più pressante.

Avvertì quasi subito il desiderio di sollevare i piedi da terra, ma pensò che sarebbe potuta cadere nel vuoto.

Sempre più forte la sensazione , ed ora pure le braccia cercavano di muoversi.

Non riuscendo a fare altrimenti, assecondò gli stimoli e…………………………miracolo!!!!!!!! Si trovò fuori dalla finestra e VOLAVA!

Incominciò con piccoli movimenti dei piedi, delle gambe e delle braccia, poi sincronizzò i movimenti per permettere un buon assetto di volo. Provò allora a muovere a ritmo le braccia, imitando il volo degli uccelli che sempre ammirava.

E allora si librò sempre più in alto.

Il mondo si rimpiccioliva là sotto, per quanto riusciva a vedere perfettamente ancora tutto.

Certo, pensò, non mi posso alzare troppo, altrimenti l’aria si farebbe più rarefatta e i miei polmoni e il mio cuore non lo sopporterebbero.

Improvvisamente, di fronte a lei, si parò una nuvola di quelle tutte bianche e soffoci, che quando si va in aereo sembrano tutte un immenso pacco di cotone.

“Sembra panna!” esclamò.

Si avvicinò e  si accomodò sul bordo. Come era morbida. Quasi una poltrona di quelle che ci sprofondi dentro.

“Quasi quasi provo ad assaggiarla” pensò ancora.  E con coraggio ne staccò un pezzettino e se lo mise in bocca.

“PANNA, LO STESSO SAPORE DELLA PANNA!!!!!”

Ne prese un altro pezzetto, ma la nuvola parve ribellarsi, e si accartocciò intorno a lei.

“Hei, soffoco, scherzavo, non ti tocco più”

Subito la nuvola si ridistese e quasi parve respirare di sollievo.

Allora Carla riprese a vagabondare nel cielo, che si stava riempiendo di nuvole,

Certe erano grigie, e si posizionavano in modo da apparire come forme vere. Una sembrava un cane peloso, di quelli che hanno pure gli occhi coperti dal pelo per cui non si riconosce dove siano veramente. Una aveva assunto addirittura l’aspetto dell’Inghilterra, dove si poteva perfettamente individuare la Scozia, e la Cornovaglia.

Era uno spettacolo fantastico, che lei da terra non aveva mai notato, perché non si era mai soffermata ad osservare il cielo.

Ma una era meravigliosa. Il sole stava tramontando e la illuminava in maniera particolare per cui il suo colore era tra il grigio ed il rosa, e poi un raggio si era infiltrato dentro e la faceva risplendere come se avesse dell’oro all’interno.

“Quasi quasi vado a provare com’è” pensò Carla.

E si avvicinò piano piano per non creare problemi.

Sembrava quasi un gelato variegato alla fragola, con spruzzate di porporina.

“Forse anche questa sarà dolce e gradevole di sapore, devo stare attenta a non farle male, altrimenti si ribella come quell’altra” pensò.

Con la mano, delicatamente ne staccò un pezzettino e se lo mise in bocca.

“E si, ha proprio il sapore del gelato variegato alla fragola!”

Non fece in tempo a pensarlo, e figurarsi se a dirlo, che subito anche questa nuvole, come per ribellarsi, la accartocciò tutta, quasi soffocandola.

“Aiuto, aiuto” cercò di dire Carla, ma la stretta era talmente forte che non riusciva a liberarsi.

“Devo trovare una soluzione” pensò allora Carla.

E piano piano incominciò a toccare la nuvola quasi come a farle il solletico.

E subito quella incominciò a fare dei versi strani, quasi fosse una risatina soffocata, e incominciò ad allentare la presa, ma ancora non troppo.

Carla allora continuò a toccarla, e il suono prodotto dalla nuvola si faceva sempre più forte ed allentò la presa.

Ma lo fece così violentemente che Carla precipitò, precipitò, precipitò sempre più velocemente e…………………Paff cadde dal letto.

Aprì gli occhi.

“E’ stato solo un sogno” pensò “menomale che sono a casa, però era bellissimo”.

In quel momento un suono la fece sobbalzare.

Un tuono!!!!!!!!!

Andò alla finestra e vide un cielo tutto coperto di nuvole, stava tuonando, ma sotto a tutte c’era la nuvola che lei aveva visto nel sogno, quella rosa e dorata, che aveva assunto un aspetto di una faccia sorridente.

Aveva forse veramente fatto il solletico alla nuvola?
" Guarderò sempre il cielo d'ora in poi".

 

 

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