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martedì 15 febbraio 2011

Alimentazione e infanzia

Sinceramene non mi ricordo da dove ho letto e ripreso questo articolo, veramente interessante:

Bambini in salute: l’alimentazione nell’infanzia



I bambini, si sa, sono “clienti” difficili ed esigenti. La maggior parte dei cibi sani e consigliabili non trova gradimento nel loro palato. Ci sono, però, tanti trucchi per contrastare le cattive abitudini e radicare in loro sane abitudini di vita. Il cancro è una patologia strettamente legata al cibo: mangiare correttamente sin da piccoli è il miglior investimento per la salute.


Le preferenze alimentari e l’abitudine a un regolare esercizio fisico si consolidano nei primi anni di vita. Per questo è molto importante insegnare ai più piccoli ad alimentarsi correttamente e invitarli a praticare sport nella giusta quantità.






Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che oltre il 30 per cento dei tumori è associato al tipo di alimentazione seguita e che un consumo di cibi sani fin dalla più giovane età si accompagna a una più bassa incidenza di tumori.






Questo dato è stato confermato anche da un grande studio epidemiologico europeo, lo studio EPIC, al quale anche AIRC ha contribuito.






L’elemento determinante, secondo lo studio EPIC, è l’elevato consumo di vegetali fin dalla più tenera infanzia, a fronte di un apporto contenuto di proteine di origine animale.


QUESTIONE DI PROPORZIONI


Perché i più piccoli siano sempre svegli e pieni di energie è necessario che l’apporto calorico segua lo schema rappresentato qui sotto.






L’importanza reciproca di pranzo e cena è, purtroppo, spesso invertita: i bambini che mangiano nelle mense scolastiche tendono a non consumare l’intero pasto (spesso perché non gradito), mentre i genitori che lavorano riservano alla sera il menù più completo, favorendo così l’aumento di peso. Durante la notte, infatti, il bambino non ha modo di smaltire le calorie in eccesso.










LA COLAZIONE È UNA COSA SERIA


La colazione del mattino, spesso sottovalutata in Italia, è molto importante perché al risveglio, dopo una media di 10 ore di digiuno, l’organismo ha bisogno di “carburante” per ripartire.






Per fare una buona colazione, l’elemento chiave è il tempo. Alzarsi dieci minuti prima per sedersi a tavola è una strategia vincente: non solo si dà al bambino il tempo di svegliarsi con calma e di sentire gli effetti del digiuno notturno, ma si incentiva un inizio della giornata non troppo frenetico.






Una colazione scarsa innesca un vero e proprio circolo vizioso: è facile infatti che il bambino che non mangia al risveglio si butti affamato sulla merenda di metà mattina. Di conseguenza a pranzo non avrà fame. La merenda pomeridiana sarà quindi eccessivamente abbondante e la cena scarsa: in sostanza si sposta il bilancio nutrizionale verso gli spuntini di scarso valore a scapito dei pasti principali.






La merenda di metà mattina dovrebbe essere costituita da un frutto fresco o da semplice pane, meglio se integrale, che fornisce un buon apporto di carboidrati senza l’eccesso di zuccheri presente invece nelle merendine e nei biscotti.






1 commento:

  1. L'oncologo Umberto Veronesi è intervenuto alla Sapienza per inaugurare un ciclo di incontri dal titolo "Vivere in salute alla Sapienza"
    Al seguente link il nostro servizio: http://www.uniroma.tv/?id_video=18304

    http://www.uniroma.tv/?id_video=18283
    Ufficio Stampa di Uniroma.TV
    info@uniroma.tv
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grazie a tutti