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martedì 12 gennaio 2010

L'ultima foglia del melo

Era l’ultima foglia del melo rimasta lì in cima. No, non voleva proprio lasciare il suo ramo.
Il melo allora le parlò dolcemente, cercando di convincerla che ormai non era più il suo tempo.
“Dai, piccola, lasciati andare nel vento! Vedrai che non sarà né doloroso né faticoso”
“Ma io ho tanta paura di lasciarti, sto bene con te, e poi vedi sono ancora tutta verde! Devo perlomeno diventare un po’ gialla come le mie sorelline, che sono volate via”.
“Certo devi diventare gialla, ma vedi ora non è più il tempo per te di restare, dei farti portare via dal vento, e poi trasformarti.”
“Trasformarmi? E in che cosa” ribatté la foglia.
“Quando sarai portata via nel vento, andrai a posarti sulla terra insieme alle tue sorelline, e qui, piano piano, ritornerai ad essere terra, che servirà a nutrire noi piante”.
“Perché nutrire?” chiese la foglia.
“Certo, nutrire, perché trasformandoti in terra, sarai ricca di una sostanza preziosa per la nostra vitalità, e cioè l’azoto. Come vedi sei sempre importante, non devi avere paura.”
“Va bene, cercherò di diventare gialla, e poi mi farò trasportare via dal vento, non avrò paura, te lo prometto”
E così, giorno dopo giorno, anche l’ultima fogliolina fu rapita dal vento e poi cadde un poco più lontano dal melo, vicinissima a tutte le altre foglie già cadute. Ce ne erano tante e così lei non si trovò sola. Alcune erano già completamente trasformate, cioè era rimasta solo visibile la nervatura, altre erano diventate sottilissime, come una pellicina di cipolla, e quasi trasparenti, altre invece, le ultime cadute, erano ancora intatte. Bellissime, con i colori dell’autunno, cioè gialle e rossicce. E’ come se fossero andate in salone di bellezza, ad imbellettarsi per una festa. Foglie di melo, di albicocco, di vite, di fico e di cachi. Era un bel tappeto colorato. Improvvisamente da sotto il tappeto sbucarono due occhi luminosi. Ma chi sarà mai, pensò la nostra fogliolina.
“Cra, cra, ben arrivata!” la salutò un rospetto.
“E tu che ci fai qui?” domandò la foglia.
“Mi proteggo dal freddo, e poi sai, sotto di voi si crea proprio una situazione adatta a me, e cioè umida e calda, come se fosse un bel cappottino per l’inverno che è alle porte. Quando diventerete terra, mi coprirete completamente, così aspetterò al calduccio la prossima primavera. Allora, uscirò e cercherò una compagna”
“Sono proprio contenta, perché sono in compagnia e poi sono veramente utile” disse la fogliolina.
Guardò su con nostalgia la pianta madre. Era enorme, la sovrastava e le copriva il sole. No, non doveva avere paura. Il sole era pallido e non molto caldo, non come il bel sole dell’estate che la illuminava tutta e la riscaldava, anche troppo. E poi nel cielo il sole restava poche ore, e parecchi giorni era pure coperto dalle nuvole. Queste erano sempre più nere, e ricche di acqua, e spesso pioveva abbondantemente .
“Va bene” pensò “ è giusto così. Mi trasformerò presto e ritornerò alla mia pianta madre così la potrò riabbracciare, e mi ritroverò con le mie sorelline.”
E così, giorno dopo giorno, la nostra piccola fogliolina prima divenne sottile sottile, poi rimasero solo le nervature, e tutta l’altra parte era diventata terra profumata e bruna, insieme alle altre foglioline.
Quando arrivò il tepore della primavera venne il contadino, vide tutta questa bella terra e la smosse un poco, sistemandola bene vicino al tronco del melo, stando però attento a non disturbare il ranocchio per non fargli male. Il ranocchio serviva per cacciare gli insetti fastidiosi, come le zanzare, e quegli altri piccoli insetti che possono danneggiare le piante.
Intanto sul melo stavano nascendo le prime nuove foglioline, e l’albero si era abbellito con mille fiori.
Alle nuove foglioline, l’albero disse:
“Vedete, piccole, tutta quella terra profumata che ora mi è stata messa dal contadino vicino al tronco, è sempre parte di me, ma serve ora sia a me che a voi, è preziosa perché contiene buone sostanze provenienti dalle vostro sorelline dello scorso anno. Ora è il vostro tempo!”

2 commenti:

  1. Anche il mio melo ha le foglie che tornano a rinascere, ma le mele non sono mai riuscito a mangiarle, ci sono bachi che arrivano sempre prima di me... Tu che sei esperta, hai un rimedio che non siano insetticidi, dannosi e inutili ?

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  2. Grazie per aver letto il blog. Per quanto riguarda i bachi, ho provveduto spruzzando il prodotto eagle prima della fioritura e dopo che erano caduti i petali. Questo prodotto ha una carenza di soli due giorni, quindi buonissimo.

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grazie a tutti