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venerdì 26 marzo 2010

Il raggio di sole







Il sole era lì, splendente. Era quasi al tramonto. Ad un certo punto un suo raggio fu catturato da una pozza d’acqua.

“No!, pensò il sole, non è possibile. Come faccio senza uno dei mie raggi?”

Allora tutto avvilito, visto che la luna era già apparsa nel cielo, si rivolse a lei.

“Luna” disse, “sono veramente in difficoltà, una pozza d’acqua ha rubato un mio raggio."

“E che devo dire io”, rispose la Luna, “ che in certe notti serene, il mare si prende tutta la mia immagine, e fa in modo che la luce che io emano si prolunghi sulle onde."

“Bisogna fare qualcosa” disse il sole “ci penserò stanotte."

Il giorno dopo il sole vide una nuvoletta che vagava nel cielo e la chiamò.

“Nuvola, senti, mi copriresti per un poco in modo che quella pozza d’acqua non rubi nuovamente il mio raggio?”

“Se fossi più grande o in compagnia di qualche altra nuvola, penso proprio che lo potrei fare, ma così come sono, sola e piccola, non penso proprio di esserti utile. Però se mi faccio aiutare dal vento, forse riuscirò ad unirmi ad altre nuvole. Chiamerò subito il vento.”

E così a gran voce chiamò il vento. E lui venne subito ad aiutare la nuvola. Corse a cercare altre nuvole, e finalmente ne trovò parecchie. Allora cominciò a soffiare forte, sempre più forte, spingendo le altre nuvole dove era stato chiesto il suo aiuto. Il cielo divenne tutto nero e coperto di nuvole, e così il sole si nascose sopra di loro.

Cominciò a fare freddo, perché senza il sole era svanito anche il suo calore. Le nuvole invece erano tutte lì a bearsi di quel calore.

Ma il sole era curioso, voleva vedere cosa succedeva sulla terra. Allora scansò un pochino le nuvole e si affacciò appena. Lo vide la pozza d’acqua, e lo chiamò:

“Sole, perché ti nascondi? Senza di te fa freddo!”

“Mi nascondo perché non voglio che tu prenda un mio raggio!” rispose il sole.

“Ma vedi io con il tuo raggio creo una cosa meravigliosa, perché le gocce dell’acqua si rifrangono con la luce del tuo raggio e si forma l’arcobaleno, una festa di colori." Vuoi vedere?”

“Certo, per essere sicuro che tu non stia mentendo”.

E così il sole si fece largo tra le nuvole. Subito la pozza d’acqua rubò un raggio, e come d’incanto apparve nel cielo un ponte meraviglioso, formato da tanti colori.

Il sole rimase incantato, e allora decise che avrebbe sempre ceduto volentieri i suoi raggi alle varie pozze d’acqua, ogni volta che la cosa fosse stata possibile. E se nel cielo ci fossero state troppe nuvole, si sarebbe fatto largo tra di loro per ripetere ancora questo spettacolo.

Quando venne la sera ecco che rivide la luna.

“Lo sai” le disse “ è una cosa meravigliosa! Ho ceduto un mio raggio alla pozza d’acqua e così si è formato l’arcobaleno, tutto un tripudio di colori, uno spettacolo meraviglioso. E dovevi vedere, tuttele persone lo guardavano, specialmente i bambini!”

“Sono contenta” rispose la luna “Anche io ho capito e sono contenta. Vedi nelle notti buie la mia luce serve ai pescatori, e per questo il mare la cattura, per evitare che loro accendano le lampade che possono dare fastidio ai pesci."

Si salutarono felici.

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