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giovedì 11 marzo 2010

Pane

Il pane per me è un alimento sacro. Io faccio parte di quella generazione che pensa che sia un sacrilegio buttare il pane. Forse perché sono nata quasi alla fine della grande guerra, e certamente non c'era molto da mangiare, anche quando sono diventata grandicella, ed anche un piccolo pezzo di pane era una grande cosa.
Ora sono più le volte che lo faccio da sola, specialmente quando non devo andare dalle nipotine. La cosa è nata per gioco, ed ora è diventata una passione. La mia dispensa è piena di varie farine, perché il bello è farlo ogni volta diverso, usando sia il grano duro, che la farina integrale, che la farina O, e alcune volte tutte mischiate. E poi qui al paese abbiamo un bellissimo mulino, per cui la farina che acquisto è stata macinata da poco. E' quasi un piacere sensuale, quando lo si impasta, si modella, fino a quando diventa una bella pagnottella, molto elastica e liscia. E lo spiare che stia crescendo bene, fino a quando acquista una giusta dimensione! Quindi il forno acceso, prima ad una temperatura superiore, per la crosta, poi ancora una temperatura più bassa per la cottura. E che devo dire di quando esce dal forno, fragrante, profumato, che mi fa venire l'acquolina in bocca? E subito, via, stacco un pezzetto per assaggiare la mia specialità ancora calda.

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